FISICA ARC
Le doti del Tecnico o Allenatore
Prima di tutto dovete capire la differenza tra un Tecnico ed un Allenatore:
Tecnico
di
I
e
II
livello,
insegnano
la
tecnica
di
tiro,
principalmente
non
farsi
male
e
non
farlo
agli
altri,
danno
una
sgrossatura
nel
tempo,
se
sono
agonisti
insegnano
anche
a
stare
sulla
piazzola
in
gara,
che
sembra
una
banalità
ma
molte
volte
manca
e
questa mancanza crea perdita di fisucia nell’arciere.
Allenatore:
come
dice
la
parola
allena
l’arciere,
corregge
le
fasi
di
tiro
carenti
e
valorizza
quelle
che
vanno
bene,
costruiste
un
piano
di
allenamento
coerente
e
organizzato
(rinforzo
fisico,
mentale
….)
e
ti
permette
con
metodo
di
progredire.
Ha
anche
una
funzione
di
memoria
storica
e
confidente
dell’Arciere,
con
lui
si
può
e
si
deve
parlare
ed
esporre
le
problematiche
e
gli
stati
d’animo. Se volete fare punti, quelli pesanti, vi serve un allenatore.
C’è
una
bella
definizione
dell’Allenatore
«
l’Allenatore
è
quella
persona
che
ti
fa
vedere
quello
che
non
vuoi
e
ti
dice
quello
che
non
vuoi sentire e ti mostra cosa potresti essere per farti migliorare».
•
Riuscire a porsi nel ruolo con i piedi perterra:
Mai
porsi
al
di
sopra
degli
altri,
non
serve
a
niente,
la
platea
si
stufa
e
non
segue
dopo
pochissimi
minuti,
bisogna
coinvolgere,
assecondare con i migliori propositi di interessare i futuri Arcieri.
•
Comunicazione:
è
una
delle
materie
che
metterei
obbligatoriamente
nel
corso
dei
Tecnici
dal
1°
Livello,
non
per
un
ora
ma
per
due
giorni,
l’arte
del
comunicare
al
30%
si
può
migliorare
ma
il
70%
devi
già
averla
come
dote
personale.
La
comunicazione
è
legata
a
molti
fattori come l’età, le esperienze personali, il ceto sociale ….
•
Non svilire:
Non
svilire
mai
con
il
proprio
comportamento
le
difficolta
di
un
Alievo,
possiamo
solo
intuire
la
fatica
che
sta
facendo,
non
conosciamo
i
problemi
nascosti,
perchè né il Genitore né l’Alievo ce li dice. Avere un insegnamento autoritario peggiora la situazione.
•
Rilevanza sociale del Nostro Ruolo:
il Tecnico è una
risorsa
che deve essere preservata e valorizzata, questa è una problematica a cui tengo molto.
Siamo
un
argine
che
difende
i
ragazzi
da
brutte
realtà,
da
isterismi
sociali
di
ogni
tipo,
rendiamo
meno
pesanti
le
realtà
familiari
pesanti,
divertiamo
e
insegnamo.
Siamo
in
grado
di
controllare,
anche
nelle
scuole
il
fenomeno
del
«bullismo»
e
della
droga,
il
nostro
essere
vicini
ai
ragazzi
ci
rende
capaci
più
di
altri
di
scoprire
delle
difficoltà
di
apprendimento
,
senza
voler
risolvere
la
situazione
siamo
in
grado
di
segnalarla
a
chi
di
competenza.
Nelle
Società
Arcieristiche
dobbiamo
essere
valorizzati per il Nostro profondo amore per questo sport che ci porta ad essere Volontari e con molti sacrifici e fatica.
Avere «carisma», dal vocabolario Trecani:
«Nelle
scienze
sociali,
il
termine,
introdotto
nel
1922
da
M.
Weber,
e
poi
largamente
diffusosi,
indica
il
complesso
delle
facoltà
e
dei
poteri
straordinari
che
una
persona
possiede
e
che
le
vengono
riconosciuti
all’interno
di
un
gruppo
religioso,
culturale
o
economico,
o
nella
società,
consentendole
l’assunzione
di
un
ruolo
direttivo. 3. estens. Capacità di esercitare, grazie a doti intellettuali o fascino personale, un forte ascendente sugli altri e di assumere la funzione di guida ..»
Ritengo
che
sia
utilissimo
che
la
visione
dei
Tecnici
nelle
Società
arcieristiche,
debba
essere
ascoltata
e
presa
in
considerazione,
sappiamo
tutti
che
in
ogni
ASD
ci
sono
pochi
Tecnici
di
qualsiasi
livello
e
tanti
Arcieri,
la
visione
del
Tecnico
può
dare
nuove
idee
e
stimoli
per
vivere
questi
tempi
e
per
cogliere
le
trasformazioni
in
corso. Il Tecnico è a contatto con la realtà dei ragazzi e degli adulti, tasta il polso alla società comune e ne sente le ansie ed i bisogni.
Aggiornarsi sempre:
Studiate
sempre
e
cercate
di
capire
fino
in
fondo
di
cosa
state
parlando.
Comunicare
uno
sport,
spiegarlo
e
farlo
comprendere
oltre
che
piacere,
richiede
impegno costante e flessibilità mentale, se avete amato e amate questo sport, non spiegatelo con superficialità.
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO