Il
tiro
con
l’arco,
ha
delle
solide
basi
appoggiate
a
terra,
per
la
sua
realizzazione
segue
una
corretto
uso
del
nostro
corpo
e
dei
fantastici mezzi che esso ci mette a disposizione verso la conoscenza più profonda
di noi stessi
.
Povero
cervello,
decine
di
migliaia
di
recettori
di
varie
forme,
sparsi
per
il
corpo,
gli
inviano
in
continuazione
e
senza
che
ne
siamo
coscienti,
migliaia
di
dati
su
movimento,
pressione,
suono,
temperatura
e
luce
che
ci
circondano
ed
interagiscono
con
noi.
Senza
questo
processo
di
acquisizione
dei
dati,
la
nostra
vita
sarebbe
estremamente
difficile,
pensate
a
quando
un
oggetto
minutissimo si avvicina agli occhi, le ciclia rilevano una pressione anomala e reagiscono chiudendosi e proteggendo l’occhio.
Non ho dubbi che anche a voi sarà capitato da piccoli di vedere una candelina sulla torta e avrete avvicinato le dita per prendere
quella
bellissima
luce
tremolante,
i
recettori
del
calore
sotto
la
vostra
pelle,
se
hanno
fatto
in
tempo,
vi
hanno
fatto
desistere
perchè
il
calore
di
quella
luce
vi
avrebbe
scottato
….
se
non
ci
sono
riusciti,
la
scottatura
vi
ha
provocato
dolore
e
di
conseguenza vi ha insegnato a non toccare i corpi troppo caldi.
Alla luce di questo esempio possiamo dedurre che il recettore:
•
trasmette, in continuazione, dati al cervello.
•
i dati vanno interpretati.
•
la valutazione dei dati, da parte del cervello, attiverà la risposta negativa o positiva allo stimolo.
•
i sensi vanno allenati per un maggior controllo del mondo che ci circonda.
il cervello ha bisogno di imparare
Questa
deduzione
vale
per
tutti
i
recettori,
altro
esempio,
se
prendiamo
un
oggetto
“Uovo
di
gallina”
con
la
mano,
dobbiamo
rilevare ed elaborare, come minimo:
•
La posizione ed angolo di movimento per ogni muscolo e osso nello spazio tridimensionale in cui viviamo.
•
Coordinare il movimento al fine che arrivi sull’oggetto “Uovo”.
•
Decidere a priori, secondo esperienza acquisita, e modificare in fase di presa la pressione di ogni singolo dito.
•
Attivare tutti i recettori di temperatura sotto la pelle delle dita.
•
Allarmare secondo le scale dei valori determinati i sensori.
•
Rilevare la superficie dell’oggetto.
Attivare ………. mi fermo perchè mi mancano ancora miglia di miglia di passaggi per prendere un uovo e sollevarlo.
I recettori sono
:
•
telericetori
: sensibili a stimoli provenienti da lontano.
•
esterocettori
: sensibili a stimoli provenienti da fonti esterne vicine al corpo.
•
interocettori
: sensibili a fenomeni provenienti dall’interno dell’organismo.
•
propriocettori
: sensibili a stimoli provenienti dalle articolazioni, dai muscoli e dai tendini. Servono a sentire dove si trova il nostro corpo nello spazio.
Si possono classificare anche in base al tipo di stimolo a cui sono sensibili:
•
chemiorecettori
: ricevono stimoli chimici come, ad esempio, il gusto e l’olfatto
•
meccanocettori
: ricevono stimoli come pressione, tocco e dolore. Il tatto e l'udito fanno parte di questa classe.
•
termorecettori
: ricevono stimoli termici.
•
fotorecettori
: capaci di captare l'energia luminosa come, ad esempio, la vista.
•
stato-acustici
: percepiscono lo stato di equilibrio del corpo, stabiliscono l'orientamento del corpo nello spazio e percepiscono i suoni.
•
elettrocettori
: percepiscono intensità e variazioni del campo elettrico
Infine sono classificabili anche in base al loro adattamento sensoriale, cioè alla possibilità di far diminuire la frequenza di uno stimolo prolungato nel tempo.
•
fisici o dinamici
: Si adattano facilmente. Ad esempio l'olfatto.
•
tonici o statici:
Si adattano poco o per niente. Per esempio i termocettori.
Nel
tiro
con
l’arco
le
implicazioni
sono
fortissime,
siamo
soggetti
a
macro
e
micro-aggiustamenti
durante
tutta
la
parte
pre
e
post
tiro
e
questa
sensibilità, se non allenata, ci creerà delusioni e pochi risultati.
Nella
mia
carriera
di
Agonista
e
poi
di
Istruttore
ho
sempre
cercato
di
allenare
o
spiegare
questa
normale
singolarità,
suscitando
tanto
stupore
ed
interesse.
La
pratica,
anche
iniziale
del
tiro
con
l’arco
non
può
fare
a
meno
di
avere
al
suo
interno
esercizi
per
acuire
la
sensibilità
ai
5
sensi,
è
fondamentale
per
comprendere a pieno del nostro sport.
Buon tiro.
SIAMO COSI’
cinque sensi - siamo così
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO