Vi
ricordate
Sisypho
che
avendo
sfidato
gli
dei
fu
punito
da
Zeus
a
far
rotolare,
sul
pendio
della
montagna,
un
masso,
che
una
volta
arrivato
in
cima
cadeva
a
valle
ed
il
poveretto
doveva
ricominciare
da
capo
l’ascesa,
per
l’eternità.
L’ho
scelta
non
per
la
tragica
storia,
che
vi
consiglio
di
conoscere
ma
per
il
tratto
grafico
del
disegno
che
esprime
un
senso
di
forza
fisica.
La
forza
può
essere
quella
di
una
idea,
quella
morale,
quella
del
pensiero
e
mille
altre
cose,
ora
tratteremo
la
potenzialità
dell’insieme
muscolare
umano
che
vengono
chiamate
“
qualità
motorie
”,
possono
essere
condizionali
come
forza,
resistenza,
mobilità
e
velocità,
o
coordinative
come
la
coordinazione
e
l’equilibrio.
La
forza
e
la
velocità
sono
legate
al
sistema
nervoso
oltre
che
a
quello
muscolare,
la
resistenza
a
quello
circolatorio
e
respiratorio,
la
coordinazione
e
l’equilibrio
a
quello
nervoso
ed
in
fine
la
mobilità all’apparato articolare.
Le qualità motorie condizionali, coinvolgono i muscoli ed il sistema nervoso:
•
la forza,
permette di lavorare in contrapposizione ad una forza resistente.
•
la resistenza
, permette di sopportare più a lungo la fatica fisica.
•
la velocità
, può far realizzare un movimento in un tempo ridotto.
•
la mobilità articolare,
la capacità di eseguire tutti i movimenti necessari con la massima ampiezza articolare.
La
forza
è
determinata
dal
volume
del
muscolo,
dai
legamenti
e
dai
tendini,
infatti,
se
il
muscolo
consente
più
forza
ma
non
può
permettere
il
movimento
perchè
i
legamenti
ed
i
tendini
sono
deboli,
la
sola
forza
è
dannosa.
Questo
è
il
caso
di
allenamenti
sbagliati
in
giovane
età
(prima
dei
15
anni),
l’apparato
muscolare
nel
suo
insieme
sta
crescendo
e
sforzarlo
non
è
saggio. La forza è anche determinata dalla qualità delle fibre muscolari e dalla loro connessione con il sistema
nervoso, dalla frequenza degli stimoli nervosi e dalla disponibilità di risorse energetiche.
•
la forza assoluta
può essere espressa indipendentemente dal proprio peso corporeo.
•
la forza relativa
è la relazione tra peso corporeo ed energia prodotta che si divide in
tre altri tipi di forza
:
•
la forza massimale
detta anche forza pura, le fibre coinvolte lavorano in modo da vincere una grande resistenza.
•
la
forza
veloce
o
forza
esplosiva
che
si
oppone
alla
resistenza
di
un
carico
ed
alla
fatica
in
un
intervallo
di
tempo
di
breve durata.
•
la forza resistente il muscolo deve lavorare contro la fatica e per un periodo lungo.
•
Come
già
esposto,
maggiore
è
la
sezione
traversa
del
muscolo
e
maggiore
sarà
la
forza
che
può
sviluppare,
in
concomitanza
alla
coordinazione
intramuscolare
che
l’atleta
allenato
acquisisce,
potendo
eccitare
e
sfruttare
le
fibre
muscolari
in
un
tempo
più
rapido
ed
efficiente.
La
coordinazione
muscolare
,
non
coinvolge
mai
un
solo
muscolo
ma
gruppi di muscoli che devono essere allenati in toto, non farlo è sbagliato e pericoloso.
La
forza
muscolare
si
può
allenare
ma
come
è
veloce
a
crescere,così
rapidamente
perde
di
tonicità,
la
soluzione
è
far
lavorare
i
muscoli
interessati
con
una
forza
maggiore
di
quella
necessaria
per
la
performance
sportiva
e
con
una
cadenza
temporale
determinata
per
ognuno
dei
gruppi
muscolari.
Le
variabili
di
un
allenamento della forza, sono, il carico di lavoro, il numero delle ripetizioni e la velocità di esecuzione.
•
forza massimale
: carichi elevati, velocità lente di esecuzione del gesto e di numero limitato.
•
forza veloce
: carichi naturali, poche ripetizioni (massimo 10-15), velocità costante e ritmo veloce.
•
forza resistente
: molte ripetizioni, carichi medio bassi, velocità moderata e poco recupero tra una serie e l’altra di esercizi.
La
resistenza
è
la
qualità
di
poter
sopportare
o
prolungare
uno
sforzo,
contrastando
la
fatica
è
una
capacità
in
relazione
all’apparato
cardicircolatorio
e
respiratorio che devono fornire e veicolare in tutto il corpo l’energia necessaria.
•
la resistenza generale
riguarda più fasce muscolari e sfrutta la
condizione aerobica,
meno acido lattico e ossigeno sufficiente alla ricarica dell’ATP.
•
la
resistenza
specifica
interessa
un
numero
limitato
di
muscoli
e
la
capacità
di
utilizzo
dei
substrati
energetici
delle
fasce
muscolari
interessate,
è
variabile da sport a sport.
•
la resistenza di lunga durata supera
i 10 minuti di impegno che è prevalentemente aerobico.
•
la resistenza di media durata
è per sforzi da 2 a 10 minuti di lavoro, il meccanismo è aerobico o anaerobico lattacido.
•
la resistenza di breve durata
è per un lavoro muscolare che va dai 45 secondi ai 2 minuti, il meccanismo è aerobico lattacido.
la mobilità articolare
consente
di
muoversi
in
modo
sciolto
e
soprattutto
in
ecomomia
di
forze,
tra
le
ragioni
della
flessibilità
troviamo
la
forma
dell’articolazione
e
la
capacità
dei
elastiche
dell’apparato
muscolare
interessato
con
i
suoi
legamenti
e
tendini.
La
flessibilità
è
migliorabile
con
l’esercizio
a
basso
carico
con
l’elestico
da
ginnastica,
solitamente
lo
Stretching
è
il
mezzo
migliore
per
aumentare
la
flessibilità
perchè
aumenta
la
circolazione
sanguigna,
l’apprendimento
motorio,
la
forza
e
la
comprensione del proprio corpo e della gestualita specifica.
Nel
tiro
con
l’arco,
essendo
uno
sport
che
non
richiede
sforzi
prolungati,
siamo
nella
situazione
del
meccanismo
anaerobico
allattacido
con
l’utilizzo
dell’ossigeno
naturale
di
una
respirazione
lenta
e
senza
la
produzione
di
acido
lattico
dovuto
ad
una
richiesta
di
uno
sforzo
elevato.
Ne
consegue
che,
non
dobbiamo
avere
alimentazioni
particolari
o
usare
integratori
(solo
in
situazione
di
perdita
di
sali
minerali,
vedi
caldo
estivo)
ma,
mi
raccomando,
dobbiamo
riscaldarci
con
esercizi
adeguati
prima
di
ogni
seduta
di
allenamento
o
di
ogni
gara.
L’allenamento
sarà
concepito
per
potenziare
la
muscolatura
senza
dover
arrivare
a
quella
di
un
“culturista”
e
favorire
l’elasticità
muscolare,
dei
tendini
e
dei
legamenti.
Voglio
ricordarvi
che
i
nostri
muscoli
non
gradiscono
le
contrazioni
muscolari
veloci
sia
in
spinta
del
muscolo
e
suo
ritorno
nella
posizione
rilassata,
situazione
che
gli
arcieri
accusano
sia
per
quanto
concerne
i
muscoli
della
trazione
al
fine
di
vincere
il
libraggio
dell’arco
ed
il
suo
peso
che
quelli
della
spinta
del
braccio
dell’arco
sull’impugnatura
che
avviene
prima
e
durante
il
rilascio della freccia.
Buon tiro, fate il riscaldamento muscolare.
SIAMO COSI’
qualità motoria - siamo così
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO