Le Società arcieristiche
Sono piccole realtà che si danno un gran da fare e sono funzionanti sulla base del volontariato, conosco bene le dinamiche interne ed esterne di queste amministrazioni è mi chiedo spesso «quale volontà deve avere un Presidente di Società» per andare avanti. Ci sono grosse spese per la manutenzione delle strutture e per promuovere questo sport o nelle scuole alla ricerca di nuovi Soci, non abbiamo bisogno di grandi cose ma quelle che servono sono indispensabili sul fronte della sicurezza personale dei praticanti e del gruppo. Presidente, Segretario, Consiglieri: è un piccolo mondo di gente con tanta voglia di fare per gli altri e di farlo al meglio, quanto parlare, quante idee, tante decisioni a volte impopolari, sempre davanti alle critiche degli altri Soci. Molte volte il campanilismo sovrasta la pratica sportiva e la ricerca della costruzione di realtà più grandi ed agoniticamente più forti. Servirebbero strutture fisse come palestre e campi Federali dove le Società possano organizzare le loro gare, senza costringere a spese enormi le Società e dover far sempre affidamento ai soliti volontari per la gestione.
Mi piacerebbe che in Lombardia si organizzassero degli eventi tipo Nimes o Beldford (24 ore). Abbiamo enormi strutture sotto usate ed adattissime per queste manifestazioni, le Società non riescono da sole a farlo e devono essere appoggiate anche dal gota dello sport nazionale. I Soci Arcieri spesso creano dei problemi che si potrebbero evitare, volete un esempio?, quando c’è da fare manutenzione al campo di tiro o in palestra, molto Soci spariscono inghiottiti dagli impegni e i soliti lavorano, sudano e si lamentano per le assenze. Tagliare l’erba del campo non è un problema da poco, il costo pesa parecchio sul bilancio Societario avere una convenzione con il Comune di appartenenza è stra-complicato se non impossibile. Il nostro è lo sport dell’arrangiarsi in ogni occasione. Trovare uno sponsor, al giorno d’oggi è al limite dell’impossibile, non parliamo dei Comuni e dei loro fondi per lo sport che sono dirottati su altre necessità. Fino a quando non si capirà che lo sport è «maestro di vita» e quindi parte essenziale del percorso di una persona. Speranza nel futuro , sempre.
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Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO