Allineamento e stabilità
Quello
che
descriverò
è
fra
gli
argomenti
che
gli
arcieri
snobbano
pensando
che
sia
marginale
ed
invece
vi
dimostrerò
che
così
non
è.
Sarebbe
perfetto
se
tutte
le
forze
di
spinta
e
trazione
che
sono
su
vettori
di
senso
opposto
e
su
piani
diversi
con
intensità
diverse
si
bilanciassero
così
bene
da
rendere
il
tiro
assolutamente
stabile
e
sicuro.
Nel
tiro
con
l’arco
il
«dominare
e
controllare»
queste
forze è uno degli sforzi fisici e mentali che questo sport ci impone.
Semplificare
i
concetti
si
può
fare
per
renderlo
più
comprensibile
a
chi
la
Fisica
non
la
«mastica»
tanto,
però
dobbiamo
chiarire
alcune cose.
•
Abbiamo usato uno schema generale per affermare un principio.
•
Abbiamo,
dopo
attenta
considerazione,
semplificato
il
parallelogramma
delle
forze,
disegnando
un
unico
punto
di
spinta,
sulla
colonna vertebrale, questa scelta non cambia il risultato finale.
•
Abbiamo
dato
tutti
i
dati
degli
angoli
rellativi
ai
vari
vettori
ma
non
la
lunghezza
dei
vettori,
questo
per
dare
più
valore
al
modello scelto perchè non personalizzato.
•
Il modello è stato costruito con un programma specifico 3D per il corpo umano.
Non
esiste
una
posizione
di
tiro
che
permetta
un
allineamento
perfetto,
può
oscillare
tra
«non
allineata
ad
allineata».
Ogni
arciere
deve
trovare
la
sua
«personalissima posizione» che deve avere i soli requisiti:
•
di consentire alla freccia di lasciare la corda e l’arco in modo rettilineo, con il numero minore possibile di spinte tangenti al suo movimento.
•
di essere ripetibile con precisione assoluta.
•
di non provocare danni all’apparato osseo-muscolare.
La situazione evidenziata è :
in alto «posizione non allineata» :
•
La distanza tra il punto A - D è molto ampia a causa del lavoro della scapola che non avviene o avviene in modo non completo.
•
Esiste
un
angolo
CED
che
è
sul
polso,
questo
problema
parte
dalla
preparazione
del
tiro
che
non
è
stata
curata
(quell’angolo
deve
essere
nullo
da
prima di alzare l’arco).
•
La
stabilità
del
parallelogramma
superiore
pregiudica
il
mantenimento
fermo
e
preciso
del
braccio
dell’arco
sia
che
il
vettore
rosso
stia
subendo
la
spinta
di
trazione
dell’arco
o
che
la
contrasti
attivamente
con
una
contro-spinta
di
un
millimetro
per
bilanciare
le
forze
(la
sensibilità
di
spinta
va
allenata).
•
Tenete ben in mente che tutti questi vettori lavorano su piani diversi.
in basso «posizione allineata» :
•
La
distanza
tra
A1
ed
D1
è
molto
inferiore
alla
precedente,
la
scapola
fa
il
suo
lavoro
ed
i
muscoli
Piccolo
e
Grande
Romboide
con
tutti
gli
altri
necessari al mantenimento della trazione dell’arco, stanno lavorando all’unisono e sono funzionali al compito di dare stabilità al tiro.
•
L’angolo C1A1D1 non esiste, rendendo l’allineamento funzionale alla partenza senza «sbandate» della freccia.
•
Il parallelogramma è stabile e ve lo dimostrerò più avanti.
•
Ricordatevi che i vettori sono su piani diversi.
Vediamo ora altre cose interessanti, effetti sul braccio dell’arco :
Da
questo
schema
possiamo
evincere
che
nella
posizione
«allineata»
abbiamo
un
vettore
«blu»
P1
che
ha
un
intensità
(la
lunghezza
evidenzia
l’intensità
della
forza)
molto
inferiore
a
P,
ed
un
angolo,
sempre
in
B1
che
essendo
più
allineato
al
vettore
verde,
verso
il
punto
D1,
da
più
stabilità
al
braccio
dell’arco.
Questa
situazione
ha
la
conseguenza
di
far
oscillare
meno
il
braccio
dell’arco
quando si è in mira.
e
costruiamo
la
risultante
con
i
vettori
AB
-
BD
e
A1B1
-
B1D1
ci
accorgiamo
che
nel
caso
dello
schema
«non
allineato»
il
vertice
C
è
esterno
al
parallelogramma,
mentre
il
vertice
C1
non
lo
è,
questo
ci
indica
che
il
gomito
della
corda
in
C
subirà
una
forza
laterale
che
tenderà
a
porre
l’arciere
in
condizione
di
bilanciare
la
tendenza
di
aprire
la
posizione
del
gomito
con
conseguente
difficoltà
a
mantenere
costante
l’allungo.
Viceversa
C1
è
interno
al
parallelogramma
con
conseguente
facilità
a
mantenere la stabilità.
In
questa
simulazione
proveremo
ad
ipotizzare
l’intensità
(forza)
e
la
direzione
del
vettore che è la risultante delle forze che agiscono sul braccio dell’arco.
Sarebbe più corretto esprimere le forze/massa in gioco in «N» Newton (1N = 0,981 KG) ma per più praticità le lascio in Kg.
Anatomicamente, ho ipotizzato, il peso del braccio in Kg 8, la conseguenza è che sulla spalla gravano Kg 15.
Notate che per il peso dell’arco sono stato dalla parte della «ragione» limitandone, a soli Kg 2,5, il peso totale.
Nello
schema
frontale
ho
visualizzato
il
vettore
risultante
da
un
peso
dell’arco
e
della
mano
e
la
deviazione
della
freccia
che
spinge
lateralmente
come
nel
precedente
schema
dove
si
evidenzia
il
vettore
P,
come
si
vede
dal
risultato
la
deviazione
è
verso
il
basso
e
lateralmente
sulla
sinistra
per
gli
arcieri
«destri»
ed
a
destra
per
arcieri
«mancini».
Voglio
farvi
notare
che
molte
volte
un
eccesso
di
spinta
sui
vettori
AB
ed
A1B1
può
creare
lo
sbandamento
a
destra
per
gli
arcieri
«destri» ed a sinistra per i «mancini», bisogna bilanciare la trazione e la spinta, la loro differenza deve risultare «0»
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO