Allineamento e stabilità
Quello che descriverò è fra gli argomenti che gli arcieri snobbano pensando che sia marginale ed invece vi dimostrerò che così non è. Sarebbe perfetto se tutte le forze di spinta e trazione che sono su vettori di senso opposto e su piani diversi con intensità diverse si bilanciassero così bene da rendere il tiro assolutamente stabile e sicuro. Nel tiro con l’arco il «dominare e controllare» queste forze è uno degli sforzi fisici e mentali che questo sport ci impone. Semplificare i concetti si può fare per renderlo più comprensibile a chi la Fisica non la «mastica» tanto, però dobbiamo chiarire alcune cose. Abbiamo usato uno schema generale per affermare un principio. Abbiamo, dopo attenta considerazione, semplificato il parallelogramma delle forze, disegnando un unico punto di spinta, sulla colonna vertebrale, questa scelta non cambia il risultato finale. Abbiamo dato tutti i dati degli angoli rellativi ai vari vettori ma non la lunghezza dei vettori, questo per dare più valore al modello scelto perchè non personalizzato. Il modello è stato costruito con un programma specifico 3D per il corpo umano.
Non esiste una posizione di tiro che permetta un allineamento perfetto, può oscillare tra «non allineata ad allineata». Ogni arciere deve trovare la sua «personalissima posizione» che deve avere i soli requisiti: di consentire alla freccia di lasciare la corda e l’arco in modo rettilineo, con il numero minore possibile di spinte tangenti al suo movimento. di essere ripetibile con precisione assoluta. di non provocare danni all’apparato osseo-muscolare. La situazione evidenziata è : in alto «posizione non allineata» : La distanza tra il punto A - D è molto ampia a causa del lavoro della scapola che non avviene o avviene in modo non completo. Esiste un angolo CED che è sul polso, questo problema parte dalla preparazione del tiro che non è stata curata (quell’angolo deve essere nullo da prima di alzare l’arco). La stabilità del parallelogramma superiore pregiudica il mantenimento fermo e preciso del braccio dell’arco sia che il vettore rosso stia subendo la spinta di trazione dell’arco o che la contrasti attivamente con una contro-spinta di un millimetro per bilanciare le forze (la sensibilità di spinta va allenata). Tenete ben in mente che tutti questi vettori lavorano su piani diversi. in basso «posizione allineata» : La distanza tra A1 ed D1 è molto inferiore alla precedente, la scapola fa il suo lavoro ed i muscoli Piccolo e Grande Romboide con tutti gli altri necessari al mantenimento della trazione dell’arco, stanno lavorando all’unisono e sono funzionali al compito di dare stabilità al tiro. L’angolo C1A1D1 non esiste, rendendo l’allineamento funzionale alla partenza senza «sbandate» della freccia. Il parallelogramma è stabile e ve lo dimostrerò più avanti. Ricordatevi che i vettori sono su piani diversi. Vediamo ora altre cose interessanti, effetti sul braccio dell’arco :
Da questo schema possiamo evincere che nella posizione «allineata» abbiamo un vettore «blu» P1 che ha un intensità (la lunghezza evidenzia l’intensità della forza) molto inferiore a P, ed un angolo, sempre in B1 che essendo più allineato al vettore verde, verso il punto D1, da più stabilità al braccio dell’arco. Questa situazione ha la conseguenza di far oscillare meno il braccio dell’arco quando si è in mira.
e costruiamo la risultante con i vettori AB - BD e A1B1 - B1D1 ci accorgiamo che nel caso dello schema «non allineato» il vertice C è esterno al parallelogramma, mentre il vertice C1 non lo è, questo ci indica che il gomito della corda in C subirà una forza laterale che tenderà a porre l’arciere in condizione di bilanciare la tendenza di aprire la posizione del gomito con conseguente difficoltà a mantenere costante l’allungo. Viceversa C1 è interno al parallelogramma con conseguente facilità a mantenere la stabilità. In questa simulazione proveremo ad ipotizzare l’intensità (forza) e la direzione del vettore che è la risultante delle forze che agiscono sul braccio dell’arco. Sarebbe più corretto esprimere le forze/massa in gioco in «N» Newton (1N = 0,981 KG) ma per più praticità le lascio in Kg. Anatomicamente, ho ipotizzato, il peso del braccio in Kg 8, la conseguenza è che sulla spalla gravano Kg 15. Notate che per il peso dell’arco sono stato dalla parte della «ragione» limitandone, a soli Kg 2,5, il peso totale. Nello schema frontale ho visualizzato il vettore risultante da un peso dell’arco e della mano e la deviazione della freccia che spinge lateralmente come nel precedente schema dove si evidenzia il vettore P, come si vede dal risultato la deviazione è verso il basso e lateralmente sulla sinistra per gli arcieri «destri» ed a destra per arcieri «mancini». Voglio farvi notare che molte volte un eccesso di spinta sui vettori AB ed A1B1 può creare lo sbandamento a destra per gli arcieri «destri» ed a sinistra per i «mancini», bisogna bilanciare la trazione e la spinta, la loro differenza deve risultare «0»
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO