Sulla linea di tiro si vedono sempre più arcieri che tirano con archi pesantissimi o con tantissimi pesi avvitati alla stabilizazione. Set up copiati senza cognizione di causa dal campione di turno senza pensare però alle conseguenze fisiche che potrebbero implicare all’arciere. La forma costruttiva dell’arco incide molto sulla sensazione che l’arciere ha nel momento che lo impugna, questa sensazione può risultare molto sgradevole se l’arco non fa coincidere il suo peso con un area ben precisa sulla mano che si chiama «tabacchiera» (ansa che si crea tra il pollice e l’indice della mano dell’arco), proprio dove l’arco si appoggia quando stiamo procedendo al tiro della freccia, da quella posizione dovrà muoversi con moto orizzontale per seguire la chiusura dei flettenti ed il movimento della freccia. Lo stabilizzatore centrale è montato su una boccola filettata fissata sull'arco: il 98% degli archi hanno questa boccola di qualche grado fuori asse e questo comporta che l'arco tenda verso questo errore, spesso i flettenti non sono ben centrati, Il mirino che grava da un lato... ed (aggiugerei) il posizionamento errato della mano sull'impugnatura, con il risultato che l'arco riceve una spinta laterale e verticale che ne altera il corretto movimento. Moltissimi arcieri non posizionano correttamente le spalle, le dita sulla corda, non utilizzano la "schiena per tirare", non posizionano i piedi davanti al bersaglio nel modo corretto, non eseguono una sequenza di tiro corretta... e si potrebbe andare avanti per quattro pagine... In definitiva la stabilizzazione serve per tentare di compensare nel migliore modo sul piano verticale che orizzontale che l’arciere esercita anche involontariamente. La freccia impiega 0,02 secondi ad uscire dall’arco ma prima tutta la procedura di tiro deve favorire la stabilità posturale ed una mira il più possibile stabile, voglio aggiungere che anche la trazione della corda deve risultare in orizzontale ed un arco non bilanciato si muoverà non permettendoci un buon tiro. la differenza tra bilanciare ed appesantire l’arco, è abissale. Voglio suggerirvi come fare per bilanciare l’arco, se vi allenate poco o semplicemente volete divertirvi senza voler competere, questo è quello che dovete fare:
bilanciare l’arco, metodo statico : montate l’arco, con tutte le sue componenti ed accessori, asta centrale e baffi. togliete tutti i pesi e il «prolunghino» dietro all’asta centrale (per molti togliere questo accessorio sarà un dramma). tenere l’arco con le dita, vicino al punto di Pivot. rilevare il movimento dell’arco sia in orizzontale che in verticale. aggiungere o togliere i pesi, per fare in modo che trattenendolo con due dita, vicino al punto di Pivot, l’arco risulti con la base della finestra, orizzontale, sia sul piano verticale che orizzontale. Quando avrete raggiunto lo scopo sono sicuro che avrete tolto dei pesi che sono risultati inutili. Esiste una formula empirica che fornisce un ottimo punto di partenza per stabilizzare l’arco in modo statico prendendo in considerazione il momento angolare della stabilizzazione ( centrale e laterale) rispetto al punto di pivot. Si possono considerare il centrale e l’astina laterale come due aste fulcrate sulle quali agisce la forza peso dei pesetti posti alle estremità. Il momento angolare totale, affinchè l’arco sia in equilibrio, deve essere nullo. Ne segue che il momento angolare del centrale deve essere uguale al momento angolare dell’astina laterale. L*M*g*cosα=l*m*g*cosβ Dove L =lunghezza asta centrale M =massa dei pesetti asta centrale α=alfa, angolo off set asta centrale l=lunghezza astina m=massa dei pesetti astina β= angolo off set astina g=accelerazione di gravità (le lunghezze sono in centimertri, mentre le masse in grammi) Noti 5 elementi si può ricavare il sesto poiché g si semplifica. Con poche semplici nozioni di trigonometria, si può intuire che il cosα e il cosβ sono massimi (ovvero valgono 1) quando α e β misurano zero gradi.(L’off set della stab è quindi zero gradi). Quando invece sono maggiori di zero, cosα e cosβ sono minori di uno. Concretamente è come se la stab si accorciasse. Bilanciare l’arco, metodo dinamico o in reazione: se vi allenate assiduamente ed avete sensibilità e costanza nella procedura di tiro e puntate in alto, questo è quello che dovete fare, dovete avere dominare in ogni sua perte la sequenza e la procedura di tiro. A differenza del sistema statico da cui si parte, dobbiamo considerare la dinamica generale dell’arco con tutti i suoi componenti, quindi …. il peso dell’arco. le libre effettive che arrivano sulla freccia l’accelerazione dell’arco i flettenti si piegano e rilasciano la loro forza in relazione con il loro materiale di costruzione, la lunghezza e la forma che il Costruttore ha deciso di dargli. il peso della freccia il peso della corda e le caratteristiche del materiale di cui è costruita. la sequenza di tiro. i tempi della sequenza. … ed a questo punto dobbiamo parlare di massa dell’arco, (peso che si muove in una direzione e per un certo tempo …) La massa dell’arco deve muoversi in senso rettilineo ed uguale al senso della freccia ma per caricare l’arco la forza che si applica è opposta al senso di uscita della freccia, la spinta e la trazione devono annullarsi per permettere all’arco di uscire «diritto e bilanciato» se una forza prevale sull’altra, salterà e ruoterà all’atto del rilascio, appena tra la corda lascia per uno spazio di un atomo le dita o lo sgancio meccanico. Procedete come per «il metodo statico», poi tirate e facendovi aiutare da una amico o da un filmato, valutate gli spostamenti dell’arco al momento del rilascio, le vostre sensazioni durante tutta la procedura di tiro, vi suggerisco di valutare attentamente dove va la diotra del mirino quando rilasciate, nel caso si muova troppo, apportate le dovute modifiche sul bilanciamento, in qualche caso sarà necessario appesantire l’arco e creare una massa tale che risponda alla spinta in ritardo e quindi stia ferma fino a quando la freccia non è uscita dall’arco. Appesantire l’arco Come detto è un altra fase della taratura dell’arco e non centra niente con il bilanciamento, adesso dovete essere sinceri e valutare: la vostra condizione fisica generale. lo stato delle vostre articolazioni della spalla e del gomito in particolare. quante volte vi allenate. quante freccie tirate, con metodo durante l’allenamento. quali sono i vostri obbiettivi. se fate preparazione atletica generale e particolare. la vostra età anagrafica. i movimenti dell’arco quando trazionate e sopra a tutto quando rilasciate, la diotra deve restare posizionata sul punto di impatto e non muoversi troppo quando la freccia parte. a questo punto decidete se appesantire l’arco e cominciate a farlo dal riser non dai baffi, da quelli potete fare aggiustamenti molto linitati e solo in caso che si sbilanci. Sul riser esistono fori filettati che permettono di attaccare dei pesi. Mai e poi mai dovete appesantire l’arco in modo sconsiderato, peggio se lo fate perchè vedete arcieri di alto livello che hanno pesi abbondanti sparsi per l’arco, se lo appesantite troppo e non siete in grado di gestire la massa, vi rovinate la spalla e quant’altro, sono dolori e mesi di fermo per riprendervi, ovviamente i risultati in termini di punti non arriveranno. perchè sul riser: perchè il peso deve gravare sulla tabacchiera (pollice - indice) e non essere allontanato dall’arco sulla stabilizzazione o sui baffi, creando un momento che potrà rimbalzare per il ritardo a sentire lo spostamento che eseguite con il vostro corpo quando vi muovete per fare fronte al vento o per assestare il pin sul bersaglio.
Bilanciare l’arco
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO