Fa
parte
della
nostra
vita
è
quel
meccanismo
che
entra
in
funzione
quando
succede
o
deve
succedere
qualcosa
ma
non
sappiamo
cosa
sarà.
Non
siamo
fatti
per
controllare
quello
che
ci
circonda,
controlliamo
il
nostro
spazio
vitale,
siamo
predatori
e
prede
la
differenza
è
sostanziale.
Molte
cose
non
ci
piacciono
o
vorremmo
che
fossero
diverse,
qualche
volta
non
vorremmo
vivere
certe
situazioni
od
incontrare
persone
che
ci
rendono
nervosi,
questo
meccanismo
il
nostro
cervello
lo
recepisce
e
cerca
di
gestirlo
come
può.
Il
reazione
di
base
è
molto
semplice
“scappo
od
affronto”,
dove
scappare
significa
sapere
dove
andare
o
che
scusa
prendere
per
evitare
la
situazione,
affrontare
è
anche
la
gestione
dell’attacco
virtuale,
valutazione
del
pericolo,
studio
della
tattica
da
usare,
quando
affrontare,
quando
decidere
che
così
basta.
Grandi
ragionamenti
automatici
del
nostro
cervello
che
affondano
le
loro
basi
nella
nostra
esperienza
vissuta
e
quella
trasmessa
dai
genitori.
Durante
la
nostra
vita
abbiamo
elaborato
delle
«regole
di
ingaggio»
ed
i
nostri
genitore
tramite
il
DNA
ci
hanno
trasmesso
le
loro.
Se
vi
siete
scottati
un
dito
da
piccoli,
appena
vedrete
una
fiamma,
la
mano
e
le
dita
tenderanno
ad
arretrare
o
a
chiudersi
per
non
ripetere
la
sensazione
di
una
scottatura.
Il
cervello
fa
di
tutto
per
non
farvi
rivivere
situazioni
nelle
quali
non
siete
stati
a
vostro
agio,
la
casistica
è
infinita.
il
cervello
è
in
grado
di
“sequestrare”
voi
stessi
per
farvi
compiere
manovre
evasive
e
qui
parliamo
di
“fobie”
ma
se
controllate un poco la situazione ecco l’ansia che può essere di tratto o di stato.
L’
ansia
di
tratto
è
quella
che
ci
portiamo
dentro
è
una
nostra
personale
caratteristica,
l
’ansia
di
stato
è
quella
relativa
a
quella
situazione
specifica.
Di
fondo
in
tutti
i
casi
è
la
mancanza
di
«regole
di
ingaggio»
per
quella
situazione,
«…..l’ansia
non
mi
permette
di
controllare
il
tiro,
la
sequenza
si
confonde
e
tutto
si
mischia,
i
movimenti
i
tempi»
nei
casi
più
gravi
non
si
riesce
a rilasciare.
Piccole regole per diminuire l’ansia di stato di un arciere:
arrivate in palestra o in gara almeno un ¾ d’ora prima dell’orario di inizio.
respirate lentamente l’aria della palestra o quella della gara, concentratevi sugli odori.
ascoltate i rumori con calma e tranquillità.
montate l’arco e concentra su quello che fate.
sedetevi tranquilli e respirate profondamente ad occhi chiusi, l’aria entra dalla bocca ed esce dal naso.
concentratevi sull’aria che entra e che esce lentamente.
isolate i rumori esterni.
•
andate sulla linea di tiro e valutate la vostra posizione rispetto al paglione che vi è stato assegnato.
•
mettetevi in posizione di tiro anche senza arco, assorbite la luce che vi arriva.
•
tornate a sedervi ed allontanate da voi, con cortesia chi vi sommerge raccontandovi dei suoi successi o qualsiasi cosa vi disturbi.
•
continuate
a
respirare
lentamente
e
ripensate
alla
sequenza
di
tiro,
da
quando
vi
alzate
dalla
sedia
per
andare
sulla
linea
di
tiro
fino
a
quando
sentite
la
freccia che batte sul paglione dopo che l’avete tirata.
•
rilassate le spalle e tutto il corpo.
•
ponete attenzione agli odori, ai rumori ed a quanto vi circonda.
Suggerimenti per l’allenamento :
•
allenatevi sempre con un programma definito in anticipo fosse anche quello di divertirvi.
non andate a tirare così perchè c’era tempo da riempire, il cervello memorizza e se non sa la ragione di un problema lo somatizza.
Suggerimenti per la gara :
•
il giorno prima, controllate l’attrezzatura, non deve esserci il minimo dubbio che sia in ordine.
•
vestitevi adeguatamente, non ci deve essere dubbio che starete freschi o caldi o asciutti.
•
portate il cibo che preferite ma state attenti a non esagerare, portate acqua a sufficienza.
•
arrivate nella struttura di gara almeno un ora prima, annusate l’aria, guardate il campo con fare distaccato, andate ai paglioni, verificate il vento come gira.
•
non subite la tensione degli altri, faranno di tutto per scaricarvela addosso, se ve la caricate voi, avrete due tensioni da gestire.
•
siate sereni e consapevoli delle vostre capacità, non si inventa nulla e non ci sono Santi che vi possano aiutare.
•
considerate che se siete li è perchè lo volevate voi e nessun altro.
•
che se avete pagato e siete andati è perchè volete divertirvi.
•
non fate no con la testa ad ogni freccia, vi state trasmettendo una ragionamento negativo.
•
imparate dai vostri errori.
•
non mollate mai.
Che ansia …… Buon tiro.
MENTALE
ansia da prestazione - preparazione mentale
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO